Joan Antonio Cumis
Nato a Catanzaro nel 1537, rampollo di una nobile famiglia calabrese di origine francese, all'età di cinquantun'anni (1588), entrò nell'Ordine dei Gesuiti come "coadjutor", ovvero come confratello laico che aveva pronunciato i voti minori di castità, povertà ed obbedienza ed era pertanto escluso dall'esercizio delle funzioni sacerdotali.
Poche le notizie sulla sua vita. Fu inviato in Perù, raccomandato al Padre Provinciale di Lima dal Padre Generale dei Gesuiti, Claudio Aquaviva.
Intorno al 1590, Cumis si trovò temporaneamente coinvolto in qualche avvenimento contrario alle regole dell'Ordine, come si deduce da una lettera a lui indirizzata da Aquaviva in persona, priva però di particolari capaci di fornire informazioni più precise sulla vicenda.
Nel 1594, intenzionato ad abbandonare il Perù alla volta della Cina, dovette rinunciare a tale proposito in quanto richiamato all'obbedienza dal Generale dei Gesuiti.
Secondo una ipotesi che si sta vieppiù diffondendo, egli sarebbe coautore di un documento conservato presso la "Collezione Miccinelli" di Napoli dal titolo Historia et rudimenta linguae piruanorum e firmato con le sigle JAC (Joan Antonio Cumis) e JAO (Joan Anello Oliva). Vi si legge tra l'altro che Pizzarro avrebbe avvelenato gli Inca di Atahuallpa con del vino preparato da due frati domenicani.
Morì a Lima nel 1618.
Ciò che segue è un estratto dal più consistente dossier su Joan Anton Cumis, a cura di Marina Caffarelli e Nicola Siciliani de Cumis, che è nel portale della Sapienza Università di Roma. I file relativi rinviano alle Carte di famiglia Siciliani de Cumis (trasferite in parte presso l'Archivio di Stato di Asti).
Chi sia stato Joan Antonio Cumis si può dedurre dall'articolo dalla rivista "La Famiglia" (rubrica "Carte di famiglia"), a cura dello stesso Nicola Siciliani de Cumis e qui di seguito riprodotto.
Il "cuore" della presente proposta archivistica è tuttavia una lettera analizzata nell'elaborato di laurea di Natascia Lucarini. E cioè una lettera da Catanzaro, del 21 marzo 1580 (l'originale è conservato nell'Archivio della Casa Generalizia dei Gesuiti a Roma), che ha avuto più trascrizioni e quindi l'analisi grafologica qui documentata.
[nsdc]
Da Catanzaro alle Ande [pdf, 1.2 MB]
a cura di Nicola Siciliani de Cumis
in "La Famiglia. Rivista di problemi familiari", a. 43, n. 249 (lug 2009), p. 89-92
Analisi paleografica del testo della epistola inviata dal gesuita coadiutore Joan Antonio Cumis (JAC) da Catanzaro a Roma al Generale della Compagnia di Gesù Padre Claudio Acquaviva il 21.3.1580 [pdf, 1.4 MB]
estratto dalla tesi di laurea di Natascia Lucarini
Approfondimenti (dal portale Archivi di famiglia dell'Università di Roma La Sapienza)