Vincenzo Colosimo
Da un giornale del 1907:
“Il signor Vincenzo Colosimo,
che da due mesi è il sindaco di Petronà (Catanzaro),
ha ventidue anni e mezzo. Egli fu del resto assai precoce:
a 17 anni divenne capofamiglia, essendo rimasto orfano,
ed a 21 fondò un istituto di credito per combattere l’usura
e giovare all’agricoltura ed al commercio del suo paese.
Ė molto ricco”.
“La Settimana Enigmistica”, 2 marzo 1996
In memoria d’una nostra conversazione in treno.
Luigi Siciliani, Milano 4 novembre 1914
Giovanissimo erede di un’enorme ricchezza, Vincenzo Colosimo (Petronà, 13 dicembre 1884 - 31 maggio 1955) fu amministratore esemplare della cosa pubblica e possidente illuminato, decorato al valore militare nella Grande guerra, banchiere “etico” e sperimentatore di alcune forme di “microcredito”, buon padre di famiglia nella buona come nella cattiva sorte.
Un uomo, cioè, che ha vissuto sulla propria pelle, fin da ragazzo, cause, conseguenze e contraddizioni della “questione meridionale”, vivendo fino in fondo il proprio ruolo di bravo studente, di figlio e di padre, di sindaco, di imprenditore fortunato (prima) e titolare di un’impresa finita nelle mani di un “curatore fallimentare” (dopo). Una delle tante facce, insomma, della Calabria dal “dopo Unità d’Italia” alla Prima Guerra Mondiale, dal Fascismo al “Secondo dopoguerra”. I diversi volti di quella persona, che alla morte lasciò nei paesi e tra la gente della Presila catanzarese, dove era nato e vissuto un gran vuoto.
E suscitato parole di commiato, ancora oggi dense di significato e di commossa gratitudine. Le parole, per esempio, che si possono leggere in alcune delle “carte di famiglia” qui di seguito additate all’attenzione del visitatore del portale:
"Il Comm. Vincenzo Colosimo […] da fanciullo fu dal padre avviato agli studi, conseguendo, con lode, la licenza liceale, mentre, per il decesso del Genitore, dovette interrompere la carriera perché chiamato dalle esigenze di famiglie, qual primogenito, a prendere le redini della sua estesa proprietà ed azienda che, con arte e ingegno ammirevole, diresse ed amministrò.
I paesi limitrofi e Belcastro specialmente possono valutare ed apprezzare l’opera condotta e svolta dall’Esimio Estinto – tutta dedita a beneficio della classe operaia, creando casse di risparmio, aprendo lavori di ogni specie, elargendo danari a pro dei derelitti, beneficando gli indigenti, sollevando la miseria, lenendo dolori, tergendo lagrime. [...] Petronà rende, oggi, omaggio all’Uomo che amò il popolo, che visse in mezzo al suo popolo, che ne lenì le amarezze, e colmò a profusione i suoi bisogni.
Vincenzo Colosimo non è morto: il suo nome resterà eternato nella mente e nel cuore dei Petronesi, in una fiamma d’amore, della più grande fiamma della riconoscenza, che divampa nei nostri cuori".
Ciò che segue, nella forma di una serie di documenti provvisoriamente selezionati, vuol dare una prima idea, per frammenti, della figura e dell’opera di Vincenzo Colosimo. Sembra tuttavia in grado di rendere subito evidenti i nodi “formativi” della personalità assai complessa di questo signore calabrese e di porre i termini essenziali della “questione Vincenzo Colosimo” ed alcuni degli elementi significativi di un’esperienza di “filologia vivente”, tra biografia, autobiografia e educazione, su cui cominciare a riflettere.
[nsdc]
Relazione di amministrazione del Comune di Petronà 1907-1912 del sindaco Vincenzo Colosimo (pdf, 3.6 MB)
Statuto della Cassa Agricola Vincenzo Colosimo & C. (pdf, 2.4 MB)
Lettera di Giovanna Colosimo sul padre Vincenzo (pdf, 1.1 MB)
Quasi un diario di Nonna Gio', di Giovanna Siciliani de Cumis (scelta di brani, pdf, 1.5 MB)
Approfondimenti (dal portale Archivi di famiglia dell'Università di Roma La Sapienza)